Giovedì 11 AGOSTO – La Forra del Chiarsò

Forra Chiarsò

Giovedì 11 AGOSTO – La Forra del Chiarsò

In un tempo non molto lontano i boscaioli utilizzavano la “stua”, una chiusa artificiale e provvisoria, costruita in prossimità di valli tributarie dei torrenti di montagna per creare dei bacini d’acqua dove far arrivare il legname dei boschi e una volta raccolto veniva abattuta. La forza dell’acqua, quindi, trasportava a valle il legname. Uno di questi sbarramenti veniva costruito verso Cason di Lanza in località Ramaz lungo il torrente Chiarsò che subito a valle si incunea in una profonda forra detta “Las Callas”, un grandioso esempio di erosione fluviale con pareti calcaree alte oltre 200 metri. Questo toponimo deve la sua origine al fatto che lungo queste pareti si calavano, con scale e corde, i boscaioli per liberare i tronchi che, tagliati nei boschi in montagna, venivano trasportati a valle. In corrispondenza della forra, negli anni Cinquanta, erano stati realizzati i lavori, poi interrotti, per la costruzione di una diga. Per questo motivo venne realizzato un ardito sentiero di servizio, interamente scavato nella roccia. Il sentiero permette oggi di percorrere senza eccessive difficoltà il tratto più impervio della forra.
Raggiunto Paularo e quindi la località Villamezzo si prosegue lungo la strada segnavia cai 456 sino oltre le ultime case dove, all’altezza di una marcata curva si stacca sulla destra una stradina forestale. Parcheggiata l’auto si scende lungo questa stradina fino ad attraversare il torrente in corrispondenza di una briglia. Sul lato opposto inizia una strada forestale con segnavia cai 442 che poco dopo si riduce a sentiero. Il sentiero entra, quindi nel vallone del Chiarsò e lo risale lungamento con un percorso sopraelevato rispetto al torrente e scavato nella roccia e con pendenza assai ridotta ma che richiede qualche attenzione in alcuni punti causa le recenti frane che lo hanno ointeressato. Una targa risalente al 1917 ricorda la 6a Compagnia del Genio che contribuì alla realizzazione del percorso e più avanti un’altra ricorda la 328a Compagnia Zappatori. Poco dopo si scende a comode svolte fino a giungere al ponte Fuset che attraversa il Chiarsò sulla sua forra qui particolarmente stretta e profonda e quindi molto spettacolare. Si continua sul versante opposto raggiungendo del torrente fino ad un bivio con l’indicazione di Las Callas. Il sentiero scende fino a raggiungere la sponda del Chiarso e riprendendo quota inizia a percorrere la parte più spettacolare del percorso lungo un aereo sentiero scavato nella roccia a picco sulla forra. La lunga cengia artificiale (circa 700 metri) non presenta particolari difficoltà, anche perché si cammina assistiti da una corda d’acciaio a mo’ di corrimano, ma richiede comunque molta attenzione causa la forte esposizione. Al termine della forra il sentiero sale decisamente nel bosco fino a raggiungere la strada di Cason di Lanza presso l’osteria da Nelut. Da qui si riprende il sentiero cai 442 che scende verso Paularo fino a raggiungere il bivio di Las Callas e quindi lungo il percorso dell’andata il parcheggio delle auto

(L’escursione era prevista in origine per mercoledì 10 agosto, ma a causa del mal tempo è stata posticipata a giovedì 11 agosto.)

Partenza dalla sede CAI di Cervignano ore 7,30
Carta: Tabacco 09
Dislivello: 600 m
Lunghezza del percorso: 11,2 km
Difficoltà: EE
Altitudine min: 683 m
Altitudine max: 1102 m
Tempo del percorso: 5 ore
Coordinatore: Livio Sverzut 328 3617576


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