Domenica 18 settembre 2016 – Monte Tudaio (2140 m)

Monte Tudaio

Domenica 18 settembre 2016 – Monte Tudaio (2140 m)

La salita al Monte Tudaio per il sentiero attrezzato dei Mede.
INTRODUZIONE
Il Monte Tudaio è l’estrema propaggine occidentale della lunga catena dei Brentoni, sulla cima sono presenti le vecchie costruzioni fortificate risalenti alla Prima Guerra Mondiale poste a difesa della Valle del Piave. Alcuni fabbricati sono ancora parzialmente integri, anche se non è consigliato l’ingresso per il rischio di crolli.
Dalla vetta panorama a 360 gradi sul Cadore, Comelico e Friuli; si possono ammirare Antelao, Marmarole, Cadini di Misurina, Cristallo, Tre Cime di Lavaredo, Paterno e Popera.
ACCESSO
Dalla statale Alemagna, in direzione Auronzo, all’altezza Tre Ponti si devia a destra per Vigo e Laggio. Giunti a Pinè si parcheggia nei pressi dello chalet Pino solitario (880 m).
SALITA
Il sentiero inizia dietro al bar, entra nel bosco e si addentra a destra lungo la Val dei Ciariè fino a raggiungere le pareti della palestra di roccia (1070 m – 0.30’); oltrepassata si dirige verso il greto del torrente che attraversa su sassi e ghiaie per continuare la risalita sull’altro versante fra mughi e bassa vegetazione. Lo scenario si fa sempre più selvaggio tra le pareti di roccia sulla sinistra e di fronte il Monte Schiavon (2460 m).
Si taglia un ghiaione risalendo a destra la ripida colata di sfasciumi fino al bivio (cartello indicatore). Alla base delle rocce si imbocca il “Sentiero dei Mede” (1440 m), ora a sinistra sotto la parete e successivamente a tagliare la parte mediana di un ghiaione chiuso in alto a destra da uno scuro canalone. Nei pressi di una ulteriore indicazione si rientra nella vegetazione su un tratto alquanto ripido e faticoso ma comunque scalinato, con i primi scorci panoramici sulla Valle del Piave e sul Cadore; si asseconda un tratto su cenge erbose, quasi un falsopiano fra alberi e mughi, fin sotto il primo evidente tratto attrezzato (1500 m – 1.20’). Si superano i primi metri con facilità, risalendo poi ancora nel bosco. Il percorso diventa tortuoso e ripido avvicinandosi alla parete del Tudaio. Un altro tratto attrezzato aiuta a superare un breve tratto esposto su roccette, poco sopra uno stretto canalone alla nostra sinistra.
Dopo alcune cenge erbose si prosegue fin sotto l’ultimo tratto attrezzato con funi che disegnano una risalita a zig zag lungo una parete lavorata (attenzione a non smuovere sassi). Si è ora in vista degli edifici meridionali del forte e, superato un ultimo tratto faticoso fra i mughi, si giunge alle vecchie costruzioni ed in breve alla vetta (2140 m – 2.00). Ampi panorami sulle tre valli sottostanti e sulla vicina Cima Bragagnina (2281 m).
DISCESA Dalla grande galleria di accesso su segnavia 339 si scende seguendo gli infiniti tornanti del versante ovest lungo la vecchia strada militare; alcuni cartelli raccontano la storia del sito e dei lavori svolti. Dopo 35 tornanti e poco più di 8 km si giunge al parcheggio (880 m – 2.30’).
NOTE il sentiero dei Mede, pur non rappresentando particolari difficoltà, va affrontato con buona preparazione e cautela anche su tratti solo apparentemente semplici. Il percorso è nel suo complesso di poco superiore a 16 km. Portare acqua in quanto non ci sono sorgenti.
Difficoltà: EEA
Dislivello: 1260 m dallo chalet Pino Solitario
Versante: Sud – Sud ovest
Tempi: 4,00 ore in salita, 2,30 in discesa
Materiale: imbrago, set di assicurazione e casco
Trasporti: auto private
Referenti: ONC Minisini Loretta 348 6530 263, Viotto Stefano 340 6790 399


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