Author Archives: Stefano Viotto

CAI – Anello Monte Zaiavor (1815 m) da Passo Tanamea – Domenica 21 MAGGIO 2023

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Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo:  – Escursionismo
Capo escursione:

Renato TAVERNA

Aldo BERTOLDI

Contatti:

331 2095993

320 8324936

Grado di difficoltà: EE Per escursionisti esperti
Tempi:

salita ore 3:30 – discesa ore 3:30

Dislivello:

Complessivo 1200 m

Sviluppo di circa 13 km

Itinerario:

Traccia: Park valico Passo Tanamea (851 m) – Bocchetta di Zaiavor 1608 m – Monte Zaiavor (1815 m) – dorsale Bocchetta Zaiavor-Casera Nischiuarch per traccia non ufficiale – Casera Nischiuarch (1207 m) – Valico Passo Tanamea.

Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 26
Sentieri CAI:

727 – 739

Interesse:

Geologico – Paesaggistico

Equipaggiamento / attrezzatura E’ OBBLIGO DEI PARTECIPANTI RISPETTARE LE NOTE OPERATIVE. Idoneo vestiario da escursione, bastoncini da trekking/ramponcini.
Pranzo: Al sacco: privilegiare cibi leggeri e/o facilmente assimilabili.
Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 6:15. Partenza ore 6:30
Luogo e ora di arrivo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 18:00 circa
Mezzo: Auto propria
Allegati:
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.
NOTE OPERATIVE PER I PARTECIPANTI

COME DI CONSUETO, PER PARTECIPARE ALL’ESCURSIONE E’ NECESSARIO PASSARE IN SEDE IL GIOVEDÌ PRIMA DELL’ESCURSIONE PER ISCRIVERSI O CONTATTARE PERSONALMENTE UNO DEI CAPI-ESCURSIONE

Si rendo noto che, viste le previsioni meteo sfavorevoli, la data di effettuazione dell’escursione Anello Monte Zaiavor in programma per domenica 14 maggio c.a. viene temporaneamente spostata, salvo ulteriori aggiornamenti, a domenica 21 maggio c.a..

Relazione:

PREMESSA: Trattasi di escursione adatta ad escursionisti esperti con passo sicuro su pendii ripidi e buona autonomia di movimento in ambiente.

Indicazioni stradali di avvicinamento

Raggiunto il valico di passo Tanamea percorrendo la S.R. 646 nel tratto Tarcento – Uccea, si potranno comodamente parcheggiare i veicoli in prossimità/corrispondenza degli spiazzi ivi insistenti.

L’escursione prenderà avvio un centinaio di metri prima del parcheggio dove è posto il cartello CAI indicante l’attacco del sentiero 727. La traccia prende  a salire con  buona pendenza all’interno di una ariosa faggeta guadagnando quota a svolte sempre più ampie fino a raggiungere con un traverso il ciglio del vallone del Rio Bianco (bella visuale sul crinale  che dal Monte Zaiavor si orienta verso est).

Si aggirerà un franamento iniziando a traversare in direzione della testata del vallone, dove la traccia si fa più articolata, fino a raggiungere la non distante bocchetta di Zaiavor (1608 m).

Da qui, seguendo una marcata e discretamente ripida traccia che risale verso ovest i gradoni erbosi del crinale, si raggiungerà la cima del Monte Zaiavor (1815 m, piccola croce e libro di vetta). Qualora le condizioni lo dovessero consentire, si  percorrerà una breve estensione del normalmente ben percorribile tratto di cresta fino a raggiungere la vicina quota di 1830 m.   

Dopo esserci calati nuovamente alla bocchetta ci si innalzerà lungo l’opposto crinale, su terreno impervio e con rare tracce di segnalazioni, in direzione est, guadagnando in breve una prima elevazione erbosa.

Ci si calerà alla vicina forcellina, facendo attenzione negli ultimi ripidi metri, risalendo quindi lungo il filo di cresta della successiva elevazione su terreno disseminato di sassi, fino a raggiungere un risalto di cresta da evitare sulla destra scendendo lungo un ripido canalino terroso dopo il quale ci si raccorderà ad uno stretto intaglio.

Con alcuni saliscendi si raggiungerà il punto ove la cresta si assottiglia costringendo a deviazioni su ripidissimi verdi del versante meridionale.

Si proseguirà per cresta, rientrando nel bosco, cercando di scendere mantenendo la linea del crinale ed individuando sugli alberi alcuni segnavia (bolli rossi e delimitazioni del bosco giallo/rosse) fino ad uscirne, su terreno più agevole, proprio sopra la conca erbosa di casera Nischiuarch (1207 m).

Da qui raccordandosi alla traccia del sentiero 739 e dopo un tratto dirupato che costringe ad un’ultima, decisa risalita, in circa un’ora si rientrerà sulla rotabile  a poca distanza dal punto di partenza.

Termine ultimo per le iscrizioni ore 12.00 del 13 MAGGIO 2023.

Contattare direttamente i capo escursione.

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Tel. 00431 364288
info@caicervignano.it – www.caicervignano.it


CAI – COSTIERA TRIESTINA: Sentieri della Salvia e dei Pescatori da Aurisina a Santa Croce – Domenica 16 aprile 2023

Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo:  – Escursionismo
Capo escursione:

Tiziana DELPICCOLO

Ciro CARGNELLI

Contatti:

0432 985881

338 3821476

Grado di difficoltà: E Escursionistico
Tempi:

anello ore 5:30

Dislivello:

continui saliscendi per 300 mt circa

Itinerario:

Percorso ad anello da Aurisina (140 m), lungo il ciglione carsico, fin oltre Santa Croce, lungo  la via della salvia ed il sentiero dei pescatori fino al mare. Ritorno per il bosco del monte San Primo (270 m) ed il bosco Babiza; sviluppo circa 10 km.

Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 047
Sentieri CAI:

n. 1 e breve tratto n. 6

Interesse:

Naturalistico, paesaggistico, antropico

Equipaggiamento / attrezzatura E’ OBBLIGO DEI PARTECIPANTI RISPETTARE LE NOTE OPERATIVE.

Scarpe trekking o scarponcini leggeri; no scarpe da ginnastica; occhiali da sole.

Pranzo: Al sacco buona scorta d’acqua
Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 7:45. Partenza ore 8:00
Luogo e ora di arrivo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 16:00 circa
Mezzo: Auto propria
Allegati:
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.
NOTE OPERATIVE PER I PARTECIPANTI

COME DI CONSUETO, PER PARTECIPARE ALL’ESCURSIONE E’ NECESSARIO PASSARE IN SEDE IL GIOVEDÌ PRIMA DELL’ESCURSIONE PER ISCRIVERSI O CONTATTARE PERSONALMENTE UNO DEI CAPI-ESCURSIONE

Relazione:

Il ciglione carsico è la lunga costa rocciosa che inizia a Duino e termina ad Opicina, lunga una ventina di km, dove l’altopiano carsico si piega creando belle pareti rocciose a picco sul mare. Qui ne percorreremo una parte davvero suggestiva, all’inizio per sentieri e ghiaioni con spettacolari viste mare, al ritorno attraverso il bosco carsico. Passando per Santa Croce visiteremo brevemente il piccolo e caratteristico museo del mare collegato alla storia locale; non mancheranno osservazioni strada facendo sui segni delle attività dell’uomo, che ha saputo convivere con questo ambiente così ostico ma bellissimo.

PERCORSO – Giunti a Sistiana abbandoniamo la costiera e svoltiamo verso sinistra in direzione di Aurisina, dopo poco più di un km a destra immediatamente prima dell’alto ponte ferroviario. Parcheggio nelle apposite aree presso la zona artigianale. 

Imboccata una stradina sterrata con segnavia CAI, quasi subito la si abbandona per un sentiero nel boschetto che ci porta già verso un primo punto panoramico, la vedetta T. Weiss; da qui verso la nostra destra vediamo la laguna di Grado e la foce dell’Isonzo, con il termine dell’isola della Cona. Il successivo tratto di sentiero è accidentato, in alcuni punti leggermente esposto: troviamo boschetti di lecci ed altre piante della macchia mediterranea, distese di salvia, cespugli di alte euforbie. Appena dopo 30 min. giungiamo al bivio per il “sentiero dei pescatori”: con circa 500 scalini (ma ne vale la pena) scendiamo, costeggiando ripidi terrazzamenti con viti ed ulivi, fino al porticciolo di Canovella de’Zoppoli con acqua limpidissima e fondo ghiaioso; gli zoppoli erano le particolari imbarcazioni, molto resistenti, ricavate scavando un unico tronco di pino, usati dai pescatori sloveni fino a metà del ‘900. Risaliti al punto precedente (1 ora in totale) attraversiamo la ferrovia, costruita nel 1857 per collegare Vienna a Trieste, ed imbocchiamo la vera e propria “strada della salvia”, con fondo ampio e comodo, passando sotto le fronde degli alti pini di Aleppo: comincia ad intravedersi Trieste, se l’aria è limpida la vista arriva fino all’Istria.

In circa 40 min. usciamo sulla stradina asfaltata che dalla costiera sale a Santa Croce, ma l’abbandoniamo quasi subito per salire lungo una vecchia scalinata. Ci addentriamo poi per le viuzze del paese carsico, con alcuni scorci caratteristici; merita una breve visita all’interessante museo della pesca, collegato alle tradizioni locali dei pescatori sloveni del litorale triestino: qui fino agli anni Cinquanta si pescava il tonno, che pare poi si sia estinto! Continuiamo ad attraversare il paese verso la chiesetta di S. Rocco, seguendo poi il segnavia n. 1 fino all’ampia e vedetta Slataper dove ci fermeremo per la pausa pranzo.

Successivamente percorreremo ancora un breve tratto di sentiero, svoltando poi a sinistra per inoltrarci nel boschetto del Monte S. Primo, con ampia carrareccia con segn. n. 6. Riattraversato il paese ci addentriamo nel bosco Babiza: il percorso è parallelo a quello dell’andata, ma senza vista mare. Noteremo numerose doline, nonché alcune trincee risalenti al primo conflitto mondiale. Dopo un po’ si intravede nella pineta una particolare torre cilindrica: è la Vedetta Liburnia, torre piezometrica risalente al 1854,  struttura facente parte dell’acquedotto inizialmente costruito a servizio del rifornimento d’acqua delle locomotive. Da qui ci innestiamo su un tratto di sentiero percorso all’andata, e in circa un’oretta ritorniamo al punto di partenza.

CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”
Via Garibaldi, 18 – 33052 Cervignano del Friuli (UD)
Tel. 00431 364288
info@caicervignano.it – www.caicervignano.it


CAI – ANELLO DI PINZANO al Tagliamento – Domenica 19 marzo 2023

Stemma CAI nazionale

CLUB ALPINO ITALIANO

Sezione di Cervignano del Friuli “Giusto Gervasutti”

Logo Alpinismo Giovanile
Gruppo:  – Escursionismo
Capo escursione:

Tiziana DELPICCOLO

o

Luca DURI’

 
Contatti:

0432 985881

328 1027056

 
Grado di difficoltà: E Escursionistico
Tempi:

anello ore 5 con le soste

Dislivello: 420 m    
Itinerario:

Pinzano – Cascata “Sflunc” – Molimes di Costa Beorchia – Ossario Germanico – fonte Pociùt – Castello di Pinzano

Cartografia: Tabacco 1:25000 foglio 028
Sentieri CAI: N.822
Interesse:

Paesaggistico, storico

Equipaggiamento / attrezzatura E’ OBBLIGO DEI PARTECIPANTI RISPETTARE LE NOTE OPERATIVE.

Scarponcini leggeri o scarpe trekking, utili i bastoncini

Pranzo: Al sacco
Luogo e ora di partenza: Ritrovo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 7:30. Partenza ore 7:45. Eventuale secondo ritrovo parcheggio Despar al semaforo S. Daniele ore 8:40
Luogo e ora di arrivo: Cervignano del Friuli sede CAI, via Garibaldi, 18, ore 16:00 circa.
Mezzo: Auto propria
Allegati:  
Note: Sarà ad insindacabile giudizio degli Accompagnatori e/o capi escursione responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma, in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.
L’iscrizione all’escursione è un atto volontario che ognuno deve compiere responsabilmente. Il partecipante deve essere consapevole che l’escursione, pur se guidata da accompagnatori e/o capi-escursione di provata esperienza pratica, presenta le difficoltà illustrate nella presente relazione; pertanto è tenuto a verificare da sé il proprio effettivo grado di preparazione a garanzia della personale incolumità. La responsabilità personale del partecipante perdura per l’intera escursione e non viene meno neppure nel caso in cui l’accompagnatore e/o capo escursione non abbia esercitato la facoltà di esclusione.
NOTE OPERATIVE PER I PARTECIPANTI

COME DI CONSUETO, PER PARTECIPARE ALL’ESCURSIONE E’ NECESSARIO PASSARE IN SEDE IL GIOVEDÌ PRIMA DELL’ESCURSIONE PER ISCRIVERSI O CONTATTARE PERSONALMENTE UNO DEI CAPI-ESCURSIONE

Relazione:

Questo anello corre lungo il sentiero CAI 822, inaugurato nel 2015 ma non ancora comparso sulle mappe cartacee. Siamo nelle Prealpi Carniche, sulle colline prospicienti il Tagliamento, vicini anche alla foce del torrente Arzino. Il territorio è molto vario, disseminato di borgate sparse su alture boscose, separate da vallecole con terreno argilloso e ricco di rivoli. L’aspetto è un po’selvatico, appena addolcito dalle fioriture primaverili. Interessanti gli aspetti storici ed anche gli scorci verso la pianura ed il fiume. PERCORSO – Lasciata l’auto presso l’ampio parcheggio in centro, vicino al campanile, attraversiamo la via principale e saliamo per via Castello, in direzione di Costa Beorchia. Seguiremo il percorso in senso orario, perciò dopo un centinaio di metri sulla strada asfaltata si svolta a sinistra prendendo una carrareccia che si trasforma in sentiero su una cresta alberata; ripidamente scendiamo sul fondo di una valletta umida, alla confluenza del rio Dietro Colàt con il rio di Costa Beorchia: qui ci sono vari attraversamenti dei piccoli corsi d’acqua, fino ad arrivare alla graziosa cascata “Sflunc” con annesso laghetto.

Un altro guado ci permette di risalire sul pendio di fronte, passando attraverso un foro scavato nella roccia. Il sentiero ora risale lungo il filo di una costa, tocca i ruderi delle case Samontàn e giunge ai terrazzamenti coltivati di Molimes, ben esposti al sole. Passiamo dietro le abitazioni e seguendo il sentiero fra i muretti a secco si tocca il punto più alto dell’escursione sulla costa del monte Molimes. Ora si divalla sul lato nord con il sentiero ed un breve tratto di strada; rientrati nel bosco, seguiamo un percorso a mezza costa, poi la discesa verso le case di Cjà Ronc. Di nuovo un tratto d’asfalto a fianco di ampi prati, fino alla strada principale: qui svoltiamo a sinistra e subito per il sentiero a destra fino al Col Pion; questo punto è estremamente interessante: vi troviamo il monumentale ossario costruito nel 1939 per accogliere le spoglie dei caduti tedeschi ed austriaci della Grande Guerra e rimasto incompiuto; inoltre postazioni difensive risalenti al secondo dopoguerra. Il sito è stato ripulito dalla vegetazione invadente e tabellato con interessanti pannelli informativi; è un bel punto panoramico sulla stretta di Pinzano e a sud verso il greto del Tagliamento. Dopo la sosta pranzo proseguiamo lungo la pista di servizio in direzione della strada, ma svoltando subito a destra: passiamo sopra il ponticello della ferrovia Gemona – Pinzano – Sacile, dismessa purtroppo da alcuni anni, e accanto alla sorgente “Pociùt”. Poi, con un ultimo strappo, si sale al colle del Castello Savorgnan di cui restano pochi ma suggestivi ruderi. Da questo punto si gode di un bel panorama anche verso i monti a nord: Monte Cuar e Flagjel, Monte Prat, Pala e Ciaurlec. Ci capiterà di trovare, qui o su Col Pion, il curioso gruppo di capre di un’azienda locale che, pascolando, mantengono ottimamente puliti questi siti dalle erbacce. In una ventina di minuti ritorneremo in paese al punto di partenza.

Foto: Luca Durì

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